(R) §4Nd®* (R) scrive:

ke facesti?

donna di poca fede!!!! scrive:

questo giorno??

donna di poca fede!!!! scrive:

oggi?

(R) §4Nd®* (R) scrive:

no

(R) §4Nd®* (R) scrive:

vivi

(R) §4Nd®* (R) scrive:

ieri

(R) §4Nd®* (R) scrive:

o domani

(R) §4Nd®* (R) scrive:

jaaaaaaaaaaa

(R) §4Nd®* (R) scrive:

roba bell?

(R) §4Nd®* (R) scrive:

io non sono andato alla biblioteca nazionale

(R) §4Nd®* (R) scrive:

per esempio..

(R) §4Nd®* (R) scrive:

aha

donna di poca fede!!!! scrive:

jaja

donna di poca fede!!!! scrive:

fammi pensare di bello…

donna di poca fede!!!! scrive:

si

donna di poca fede!!!! scrive:

ho mangiato un profitterol

donna di poca fede!!!! scrive:

come si scrive??

donna di poca fede!!!! scrive:

ma nn è il fatto ke mi sn mangiata na cosa buona

donna di poca fede!!!! scrive:

ke la fa bella

donna di poca fede!!!! scrive:

sta cosa

donna di poca fede!!!! scrive:

ma xkè non t riesco a spiegare mi è piaciuto mentre lo mangiavo

(R) §4Nd®* (R) scrive:

huhuhu

(R) §4Nd®* (R) scrive:

ke buono.

donna di poca fede!!!! scrive:

sn quei momenti che in se potrebbero essere normali

donna di poca fede!!!! scrive:

ma che invece diventano speciali

(R) §4Nd®* (R) scrive:

beh penso di capire cosa intendi.

donna di poca fede!!!! scrive:

non servono molte cose

(R) §4Nd®* (R) scrive:

anche viceversa

donna di poca fede!!!! scrive:

cioè?

(R) §4Nd®* (R) scrive:

a volte son momenti particolari, eppure.

(R) §4Nd®* (R) scrive:

boh.

*

* (R) §4Nd®* (R) ha ricevuto i file aggiunti nella cartella condivisa.

*

(R) §4Nd®* (R) scrive:

san di poco.

(R) §4Nd®* (R) scrive:

scoltiamo

(R) §4Nd®* (R) scrive:

va.

§4Nd®* :	sempre a giocare
§4Nd®* :	alle cose tue?
§4Nd®* :	un tempo mi salutavi, almeno..
§4Nd®* :	=)
	Hai appena inviato un trillo.
donna di poca fe:	sce
donna di poca fe:	ma no
donna di poca fe:	stavo parlando con annak
donna di poca fe:	hai visto
donna di poca fe:	il bloggolo
donna di poca fe:	cose nuove
donna di poca fe:	hehe
§4Nd®* :	e a me ke mi importa
§4Nd®* :	sono cose tue!
donna di poca fe:	eeeh??
donna di poca fe:	nn t importa +
donna di poca fe:	di me
donna di poca fe:	e delle mie
donna di poca fe:	cose
§4Nd®* :	=9
§4Nd®* :	dai skerzo
donna di poca fe:	=(
§4Nd®* :	son contento
§4Nd®* :	son belle.
donna di poca fe:	=)

donna di poca fe:	son felice
donna di poca fe:	ke stai qua
donna di poca fe:	pan
donna di poca fe:	t piace???
donna di poca fe:	come nome
§4Nd®* :	sì.
donna di poca fe:	si
§4Nd®* :	perké mi ricorda
§4Nd®* :	pin.
§4Nd®* :	ahah
§4Nd®* :	ke è il protagonista
donna di poca fe:	jaja
§4Nd®* :	di un bel romanzo di calvino.
donna di poca fe:	a si?
§4Nd®* :	devo dire ke stavolta i nomi mi piacciono..
donna di poca fe:	azz
donna di poca fe:	qnd devo dedurre
donna di poca fe:	ke le altre volte no
donna di poca fe:	cmq silvia
donna di poca fe:	nn è vekkia
donna di poca fe:	è giovane
§4Nd®* :	talvolta
§4Nd®* :	no.
donna di poca fe:	c avrà
donna di poca fe:	23
donna di poca fe:	24
§4Nd®* :	oscar, non mi piace troppo.
donna di poca fe:	anni
donna di poca fe:	o forse di più
donna di poca fe:	29
donna di poca fe:	così
§4Nd®* :	hahha
§4Nd®*: ma ki è  §4Nd®* : silvia?	si capisce ke nn ha le braccia?

§4Nd®* :	mo’, onestamente. non mi ricordo..
donna di poca fe:	quella della metro
donna di poca fe:	del biglietto
§4Nd®* :	aaaaaaaaaaaaaaaah
donna di poca fe:	si
§4Nd®* :	ahah
§4Nd®* :	azz
§4Nd®* :	è vegliarda
donna di poca fe:	si
§4Nd®* :	allora
donna di poca fe:	vegliarda??
§4Nd®* :	=)

§4Nd®* :	vekkiazz.a
donna di poca fe:	nono
donna di poca fe:	giovane
donna di poca fe:	in età da figlio
donna di poca fe:	io direi
§4Nd®* :	da ragazza madre
§4Nd®* :	diciamo..
donna di poca fe:	nono
donna di poca fe:	nn tiene il figlio nn ancora ma ci pensa
donna di poca fe:	pensa ke nn lo potrà vestire
donna di poca fe:	cambiare
donna di poca fe: si  §4Nd®* : ma allora  §4Nd®* : la conosci §4Nd®* : bene a sta silvia.. donna di poca fe: si è un mio personaggio  donna di poca fe: lo conosco bene §4Nd®* : ma dimmi un po’.. donna di poca fe: so le cose ke t direbbe §4Nd®* : è successo  §4Nd®* : qualcosa?

§4Nd®* :	così
§4Nd®* :	non mi dici spesso ke sei contenta di avermi trovato
§4Nd®* :	chiaramente
§4Nd®* :	né mi spieghi i tuoi personaggi..
donna di poca fe:	jaja
§4Nd®* :	hai preso uno scioglilingua o è successo qualcosa?
donna di poca fe:	jaja
§4Nd®* :	ihihih
donna di poca fe:	ma è un casinazzo di tempo
donna di poca fe:	ke nn t akkiappo
donna di poca fe:	e ke nn parliamo
donna di poca fe:	qnd son felice
donna di poca fe:	=)
§4Nd®* :	(del resto per oggi a me bastava il milan campione d’europa.)

donna di poca fe:	azz serio
donna di poca fe:	sisi
§4Nd®* :	ok, son felice anche io, come sempre.
§4Nd®* :	e com’è k ti sei decisa a pubblicare
§4Nd®* :	tutto insieme
§4Nd®* :	troppe bozze, eh?!
donna di poca fe:	ce ne ho pure un’altro
§4Nd®* :	ah ah ormai nn ci capivi più niente
donna di poca fe:	pan e sam
donna di poca fe:	però
donna di poca fe:	l’ho finito oggi
§4Nd®* :	mmm
donna di poca fe:	ma io le bozze
§4Nd®* :	aspetterò.
donna di poca fe:	diciamo
donna di poca fe:	ke ce le ho sul cartaceo
§4Nd®* :	ah. ah. ok

§4Nd®* :	cmq io stasera sono online
donna di poca fe:	sisi
§4Nd®* :	fino a un po’
donna di poca fe:	bene!!!
§4Nd®* :	quindi…
§4Nd®* :	se ci sei ci sentiam pure dopo.
donna di poca fe:	okdevo dedurre ke vai a mangiare??

§4Nd®* :	sìsìsì. un bacione e a dopo forse.

 

anima e corpo

sui piatti di una stessa bilancia,

non so quale pesi di più

e ugualmente

mi sento trascinata e spinta

sono un magnete

e

tu sei il centro della terra

 

 

 

 

 

 

 

Le tue

parole

si 

fermano

tra

il cuore e la bocca

si poggiano sulle cicatrici

cadono,

sono zucchero a velo su lacrime già asciutte

le tue parole si fermano.

Il cuore già non le sente.

La bocca parla d’altro

– ma allora cos’è che hai??

– è come una crisalide che diventa farfalla…

 

Sam e Pan si tenevano con gli occhi seduti uno di fronte all’altra.. Pan cercava negli occhi di lui le stelle,

ma le sembrava che già da 2 ore gli occhi di Sam la guardassero senza capire..una crisalide che diventa farfalla… era proprio questo.. fuori tirava vento e Pan si stringeva di + su se stessa…una crisalide che mette le ali, e io non voglio, non vorrei scoprire che farfalla è la nostra, voglio rimanere crisalide, voglio restare ancora qui, ancora e ancora un pò qui…

Sam guardava le stelle negli occhi  di Pan ma da più di due ore gli occhi di lei erano confusi e lucidi e Sam proprio no capiva..finalmente la crisalide diventa farfalla, finalmente metterà le ali, e noi sapremo che farfalla è la nostra, di che hai paura? finalmente la farfalla sarà vera, sarà libera…finalmente non sarà più costretta a restare ancora qui… Sam la guardava e sorrideva, e Pan se ne stava lì seduta con le gambe tra le braccia e gli occhi ben aperti quasi a sfidare il buio.

 -Vie’ qua 

e la tira per le braccia, Pan si raggomitola come un gattino sulle sue gambe

– aah t’è passata?

Pan riapre gli occhi

– sccc sta’ giù

-Sam..

-scccc 

e lei si abbandona tra le sue braccia.

 

E scendere, sprofondare insieme a te 

tra le sue braccia

nelle tue braccia

e le braccia mie con le tue gambe confusi io e te

ma tu prendimi ancora, tienimi ancora tra le tue braccia

Silvia cammina a dieci passi dal ragazzo che le ha convalidato il biglietto,

scarpette da ginnastica con le stringhe allacciate, jeans a sigaretta e rimboccata nei pantaloni una t-shirt verde.

Silvia cammina a piccoli passi dietro il ragazzo che le ha marcato il biglietto intanto attorno la gente passa come un fiume..e lei pensa, pensa alla sua vita, pensa a chi le ha dato da mangiare oggi, a chi l’ha vestita, e continua a camminare e a guardare la gente che passa veloce. Silvia porta i capelli corti per essere più pratica, ha imparato a scrivere coi piedi ed è bravissima, sa cosa vuol dire aver bisogno…Silvia lo sa. Sa com’è dolce e forte lasciarsi abbracciare quando alle volte ne hai bisogno e ricambiare stringendosi ancora più forte col collo. è strano, pensa Silvia, ma ormai l’idea di dipendere da qualcuno non le fa più tanto male, se n’è abituata, solo a volte la notte, quando si sveglia le capita di essere triste e di arrabbiarsi, è strano pensa Silvia ma la cosa che le manca di più non è la liberta, non è neanche l’autosufficienza, ma al contrario è l’impossibilità di poter fare per gi altri, il non poter confortare con un abbraccio, il non poter accarezzare… Silvia si ferma davanti alle porte aperte della metro e cerca con lo sguardo il ragazzo che le aveva timbrato il biglietto. Lui le sorride dall’altra parte delle porte e l’avvolge tra le sue braccia…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il mutevole abitante              del mio solito involucro

chi è??

chi è?

un angelo..

un angelo certo!

un angelo certo

 non è!

 

aria

ti respiro ancora sai

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

nell’aria

ci siamo ancora noi

                           

voglia

tanta voglia dentro me

 

 

 

 

una febbre che mi assale io mi sento così male

Mena mè!

mena mè!

mena mè! menamillo nu vasillo

piccerillo, piccerillo,

cor mio, pe carita!

 

nun fa troppo ‘a vruccolosa

nu vasillo che te fa?!

 

redeva essa, redeva,

vedenno ch’io chiagneva,

e a ll’urdemo m’ha ditto:

<<tiene, tiè, t’o voglio da’!>>

Oscar stava seduto sotto il portico,

il cuore gli rimbalzava a mille nel petto,

tutt’intorno pioggia e buio,

solo un lampione a scatti illuminava la strada,

quasi come se qualcuno inviasse un messaggio segreto,

come se una nave lontana lanciasse segnali per lui indecifrabili.. ad Oscar metteva i brividi,

gli sembrava di essere in mezzo al mare,

dentro ad una tempesta, ed in fondo era così che si sentiva,

appena scaricato dalla nave, dato in pasto agli squali forse,

(la nave nn se n’era preoccupata)assieme ad una ciambella sgonfia di affetto e di parole carine ma non abbastanza,

se guardava indietro la nave era già sparita,

più veloce che se non fosse mai esistita.

E mentre annaffava tra le onde, lasciando indietro la ciambella, che aveva rischiato di farlo andare giù più volte, portatrice di falsi dubbi,

Oscar vedeva da lontano un puntino,

e non capiva se quella era davvero terra o se era solo

la sua mente che lo ingannava, dandogli un motivo in più

per non arrendersi al mare…un tuono tra le onde

Oscar guarda in mezzo al cielo e inizia a correre verso

quel puntino, sotto la pioggia a zeffoni.

Non importa, si dice, non importa che non sia la terra.