Mai nessuna meraviglia potrà più toccarmi
Mai nessuna comprensione potrà mai guarirmi
Mai nessuna punizione sarà più severa
Mai nessuna condizione sarà mai più vera….
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Mai nessuna meraviglia potrà più toccarmi
Mai nessuna comprensione potrà mai guarirmi
Mai nessuna punizione sarà più severa
Mai nessuna condizione sarà mai più vera….
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soluzione finale alla questione ebraica:
« Non siete venuti in un sanatorio, ma in un campo di concentramento tedesco. Da qui non c’è altra via d’uscita che il camino del crematorio. Se a qualcuno questo non piace, può andare subito contro il filo spinato. Se in un trasporto ci sono degli ebrei, non hanno diritto a sopravvivere più di due settimane, i preti un mese e gli altri tre mesi »
I detenuti ricevevano un numero progressivo che, per tutta la durata del soggiorno all’interno del campo di concentramento, ne avrebbe sostituito il nome. Il numero era tatuato sul braccio sinistro del prigioniero. Il numero di matricola, impresso su un pezzo di tela, era anche cucito sul lato sinistro della casacca, all’altezza del torace, e sulla cucitura esterna della gamba destra dei pantaloni. Al numero era associato un contrassegno colorato, che identificava le diverse categorie di detenuto:
"Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.Mai dimenticherò quel fumo.Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai"
Son morto ch’ero bambino
son morto con altri cento
passato per un camino
e ora sono nel vento
Ad Auschwitz c’era la neve
il fumo saliva lento
nei campi tante persone
che ora sono nel vento
Nei campi tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano, non ho imparato
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come puo` un uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
Ancora tuona il cannone
ancora non e` contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sara`
che un uomo potra` imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si posera`.
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Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.
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quando mantieni
i pensieri a galla…
come l’olio sull’acqua, sospesi in superficie
e non ci pensi…anche se per mantenerli calmini ci pensi sempre..
e al primo che va giù, più giù trova il muro di berlino
una frontiera corazzata e lo distruggi di cazzate…
eh si! si studia e non c’è tempo per i pensieri
questa è la scusa.
la verità è che non ci penso mai..
….
….
di giorno.
. non posso…
ma la notte….
e chi dorme la notte!
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"Le mie mani si muovono
E stanno ferme
Ma più spesso si muovono
La mia testa si muove
E sta ferma
Ma più spesso si muove
I miei capelli crescono ed io
Io li coloro
E loro ricrescono
La mia mente pensa
E a volte no
Ma di solito si perde
In pensieri di niente
La mia mente è questa
Io lo so
Quando capita è che
Significa è
Un pensiero di niente
Io non so cosa dirti
E cosa darti
Se fuggirti o cercarti
Finchè la vita e non la morte
Ci separa
Ne parliamo domani
I pensieri non tornano
Perché vanno
E vanno lontano"
brrrrrrrrrrrr
che freddo!!
però brrrrrrrr
che bello!
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