RACHELE   Leave a comment

Ormai da un pezzo s’era fatto giorno anche se Rachele
s’affidava ancora una volta nelle braccia di Morfeo, pregadolo
di accoglierla, cullandosi dolcemente con un piede contro il muro.
Quel giorno meno che gli altri aveva voglia di svegliarsi
e buttarsi nel girotondo di pensieri della vita.
Morfeo non l’accolse e si risvegliarono in lei la voglia,
le cose da fare, la musica della mattina…arrotolata nelle coperte che la coprivano solo per metà, i capelli scuri e corti, le mani addormentate come ad ogni risveglio, contorte e strette sul petto, scese piano dal letto..il suo corpo era come quello di una bambina: magro, duro, senza nessuna forma, nessuna morbidezza, nè nelle guance, nè nei seni, due piccole punte di scoglio.
Il pavimento freddo le fece subito ritrarre i piedi, sul viso nessuna ombra di sonno. La solita routine della mattina yogurt bianco e acqua. Acqua fuori e dentro. Annegare in un mare di acqua.
Quando squilla il telefono, Rachele salta, avvolta da una strana sensazione di antiche memorie , quel rumore, che tante volte ignora, questa volta le entra dentro come piccoli spilli a ferirle un posto nascosto e chiuso da qualche parte nel fondo dell’anima. Eppure è Natale, già tante volte il telefono ha squillato, già tante volte ma non era così, risponde di riflesso per farlo smettere
-Pronto? dall’altra parte solo silenzio e rumore di strada. Riaggancia. E subito il telefono risquilla violento.. gli occhi cercano l’indentificatore di chiamata, quel piccolo quadratino grigio manda simboli ad intermittenza che dicono che ormai le pile son scariche e non sono state sostituite, Rachele sorride pensando è certo! ormai non serve più -pronto? ancora silenzio. Riaggancia. Eppure il pensiero va lì potrebbe essere chiunque e potrebbe essere lui. Indecisa sul mettere o meno la cornetta fuori posto, scaccia quel pensiero e quell’automatismo già vinto dalla serenità che solo il tempo può dare.  
il telefono risquilla ormai è la quarta volta e dall’altra parte sempre silenzio.. ne è quasi certa è lui. Inizia a guardarsi allo specchio. Proprio nel momento in cui si sente libera dal passato, al punto da convincersi che il passato non sia mai esistito perchè non ha più modo di essere nel presente tanto più in quel momento i fantasmi del passato tornavano a farsi presenti con arroganza e forza maggiore nella sua vita.Come se questi non fossero mai stanchi di fiaccarla. Forse la loro forza era sempre la stessa era lei che ad ogni nuovo contatto per un attimo perdeva ogni forza, la voglia di riaffrontare delle cose morte ed inutili. Ma loro erano lì tanto che la sua stessa faccia si trasfigurava e diventava quella di uno spettro, il sorriso perdeva forma, le mani si arrendevano. Rachele ogni volta sospirava, come se non fosse servito a niente renderli fantasmi..e anche se ormai non avevano più potere di farle male, la intristivano. Così come ogni volta. anche stavolta Rachele scuote la testa a ricacciare nel loro antro oscuro i ricordi di quello che fu. Esce di casa col mento alto, lo sguardo di sfida e il sorriso dell’indifferenza. è così che le piace mostrarsi. Ma i fantasmi quando decidono di tornare non vanno via semplicemente scuotendo la testa! Rachele sa anche questo. Tornata a casa ecco che il telefono torna a squillare -Pronto? una voce dall’oltretomba peggiore dell’ultimo rantolo di un folle nelle peggior atto di follia le dice -pronto sono io. la voce come se uscisse da labbra chiuse, biascicata bassa le fa sperare in un’allucinazione, d’avere confuso un rumore di fondo per voce e allora a voce più alta :
-pronto?? ma chi è? e ritorna quel rantolo -sono io.
Rachele abbassa la cornetta e fa per mettere il telefono fuori posto. ma quel respiro è ancora lì. la linea non è caduta.
Eccolo il suo aguzzino. Le viene da ridere perchè il cuore non le trema di paura e quella voce al telefono è così ridicola e così patetica.No, ma non era la paura quella che temeva.
Certo erano le vacanze di Natale, sciocca era stata lei a pensare che non si sarebbe ripresentato.
Accende la tv ed eccoli lì in tv Rachele.. guardali
Altri occhi, altro colore di capelli, altre mani, altre lacrime.
Ma la storia è la stessa, i particolari non contano.
Ecco i tuoi fantasmi Rachele: La stessa violenza, la stessa persecuzione, la stessa ingenuità, gli stessi ricatti, gli stessi squilli nella notte, la stessa follia, la tua stessa impotenza, lo stesso dolore, gli stessi errori, gli stessi orrori.
Ma la Rachele in tv è morta per mano del suo aguzzino.
Tu anche sei morta per mano del tuo, una morte diversa che però non si può non dire morte. Sei stata annientata, sconfitta.La tua anima e il tuo corpo bruciati nell’acido muriatico. Pezzi di te strappati che non possono più tornare ad essere te, li puoi solo ricordare. Non più sicura, non più bella, non più ingenua, non più in grado di crederci davvero, mai più serena. Ti sei dovuta raccogliere da lì. Ricostruire, imparare di nuovo a parlare, a camminare, a sorridere,a pronunciare il tuo nome. Ma ce l’hai fatta. Sei viva. Sei stata più forte e più fortunata della Rachele della tv.
Così Rachele dice a se stessa. che forse quei fantasmi tornano quando davvero credi che puoi pensare che il tuo passato non sia mai esistito per ricordarti chi sei, da dove vieni, e cosa puoi fare per gli altri.
 

Pubblicato 6 gennaio 2008 da anaranjaverde in Senza categoria

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