Sabrina se ne stava lì,
con le labbra come offerte al vento,
la testa china, le scapole scoperte,
le gambe nude incrociate… e oltre il vento,
oltre i suoi pensieri, oltre il richiamo del mare,
sentiva come un’onda la mano di lui che le sfiorava appena la schiena, sentiva quasi come il velo d’una sposa che striscia lungo la navata
la sua voce…
–don’t speak, come closer, smetti, smetti di parlare e ascolta
ma le sue labbra restavano mute.
Tra i capelli intrecciati il profumo di un piccolo fiore bianco, sotto le gambe nude, freddo e nudo come lei, restava fermo e girava tutto il mondo…la luna le illuminava le labbra
–stringimi, non senti anche tu la voce delle sirene? hold me,
non senti anche tu la voce del mare? che ancora restavano mute. E anche lui per un attimo resta muto quasi ad assorbirlo il silenzio e i pensieri di lei e il suo profumo, la sfiora con uno sguardo, e in quell’attimo Sabrina guarda le stelle…
–allora non smettere di parlare,no è la tua voce, forse è la tua voce non quella del mare…non è la voce delle sirene, è la tua voce che mi attira, sono le tue labbra …sono le tue parole
lui si allunga e la stringe , la stringe con le labbra, la stringe sulla sabbia e Sabrina resta ferma e si muove tra le sue braccia come tutta la terra sotto le stelle.