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se li aveste visti amici miei,
avreste pensato solo ecco la solita coppia
di innamorati tra tanti innamorati
 
lei alta, le gambe scoperte, i capelli raccolti per
scommessa sulla testa, se ne stava lì magra
a rubarsi con gli occhi gli sguardi di lui,
il resto li regalava all’orologio grande,
che girava lento e veloce alle loro spalle,
e alla punta delle sue scarpe.
 
lui, un piede per terra l’altro sul treno,
che la guardava fisso negli occhi
e le teneva ferme le mani. 
 
 
 
se li aveste visti amici miei avreste pensato solo
ecco la solita coppia di innamorati
che si saluta fino al giorno dopo
 
nei capelli di lei, raccolti ed arruffati,
si vedeva spuntare tra un riccio e l’altro
un nastrino rosa, scolorito e consumato dal sole,
anche la sua pelle,bianchissima,sembrava averla accompagnata in chissà quante avventure,
era coperta di cristalli di sale lucenti;
passava il tempo a torturarsi con le mani le labbra.
 
 
Lui, gli stessi occhi chiari,
le labbra abbronzate,
le mani sicure
le diceva solo di restare, e che c’era tempo.
 
Se li aveste visti amici miei
avreste pensato solo ecco la solita coppia di innamorati innamorati che non vogliono passare lontani
 neanche un momento
 
poi lui, le labbra abbronzate, le sussurra all’orecchio
qualcosa che la fa ridere, le tiene ferme le mani,
tranquillo fruga nelle tasche
un accendino, si accende una sigaretta,
l’ultima prima di partire.
 
anche lei si fruga nelle tasche
ma nn trova niente a cui aggrapparsi.
 
Se li aveste visti amici miei avreste pensato solo ecco
la solita coppia di innamorati che si complica la vita
le storie finiscono, riiniziano, finiscono ancora:
è così che va la vita!!
 
ma amici miei io li ho visti
 
Lei alta,le gambe scoperte, il suo nastro rosa,
che con una mano si tortura le labbra
 
Lui, un piede per terra l’altro sul treno, mani sicure,
una sigaretta tra le labbra, gli occhi fissi in quelli di lei
 
é un’attimo
 
lui fa cadere la sigaretta, la spenge
lei gli sorride, l’abbraccia, c’è tempo ma lei veloce va via
 
senza voltarsi si siede sulle panchine in fondo alla stazione,
tra i vecchi che giocano a carte, e l’uomo con la bottiglia.
si siede e guarda l’orologio che adesso è più grande,gli sta di fronte,guarda la punta delle sue scarpe e le sue gambe
magre scoperte, guarda la coda del treno,
un fischio forte, non guarda il treno andare via…
poi alza lo sguardo:il niente.
 
se li aveste visti amici miei
avreste pensato solo
ecco la solita coppia di innamorati,
lui va via e lei resta da sola a piangere per il loro amore
 
 
e lei se ne stava lì, magra, con le gambe scoperte
 a torturarsi le labbra, è così, potrei giurarlo,
i suoi occhi erano gonfi di lacrime.
 
L’uomo con la bottiglia allora le allunga un bicchiere,
e lei per un attimo gli regala i suoi occhi chiari.
 
Poi con le mani lunghe, a lungo cerca nella borsa,
ne esce uno specchietto. si distende piano le linee nere
attorno agli occhi, poi veloce si da un bacio sulla bocca
 con del rossetto rosso,gli occhi ritorano più volte
insoddisfatti allo specchio, infine sfila via dai capelli
quel vecchio nastrino scolorito e lo lascia cadere ai suoi piedi.
 
 
Poi allunga le mani lunghe e da un lungo bacio al bicchiere,
torna a guardare ai suoi piedi il nastrino, e attenta lucida la punta delle scarpe, alza gli occhi all’orologio veloci
dev’essere tardi perchè ha fretta, e sembra quasi emozionata!
 
un’altro bacio al vino,un inchino all’uomo con la bottiglia,
un occhiolino ai vecchi che giocano a carte, sorride e esce dalla stazione con le sue gambre scoperte magre e veloci.
 
 
Amici miei, anch’io che l’ho vista, non ve li so spiegare i misteri meravigliosi, e quelli meravigliosamente nascosti da far paura che si celano nel cuore di una donna…
è questo ricordo che a volte torna dopo l’amore, quando mi riscopro lì senza pensare a niente, con una mano sulla pancia della mia Marì ad ascoltare il suo respiro tornare regolare, e nell’altra mano l’ultimo tiro della mia sigaretta; è questo ricordo che torna e mi spaventa!
perchè mentre il corpo della mia marì
sta lì girato di fianco,e lei resta in silenzio ferma con la mia mano sulla sua pancia, non so che viaggi stanno facendo i suoi pensieri, e se questa potrebbe essere la sua ultima mia sigaretta…e resto lì e indugio a lungo
 con l’ultimo tiro tra le labbra.
 
Ma quasi sempre appena spengo la sigaretta, Marì si gira
e con uno slancio passa a pochi centimetri dal mio viso,
quasi a darmi un bacio, e invece supera le mie labbra e tira il filo dell’ abatjour, spegne la luce, e si addormenta.

Pubblicato 25 febbraio 2007 da anaranjaverde in Senza categoria

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